‘Dare voce al diritto umano naturale’: questa la priorità di Emmanuele Di Leo, fondatore e presidente di Steadfast ONLUS, la cui mission originaria è la promozione e lo sviluppo dei Paesi in disagio economico. All’originaria finalità di cooperazione e supporto internazionale, si è affiancata la tutela della persona umana, oggi oggetto di continui attacchi ad opera della ‘dittatura del pensiero unico’, che sta prendendo sempre più piede in un’Europa che ha abbandonato le proprie radici cristiane.
Tra un impegno istituzionale e un altro, il Presidente Di Leo ci offre una visione pragmatica dei rischi cui andiamo incontro, svuotando di contenuto l’espressione ‘diritti umani’, per ancorarla alle volubili istanze di autodeterminazione, prive di agganci col diritto naturale.
“Riconoscere la definitività del diritto naturale significa tutelare la persona umana dal concepimento fino alla morte, opponendosi alle attuali derive sociali, politiche e giurisprudenziali”: il banco di prova per Steadfast e, contestualmente, gli episodi che hanno portato alla ribalta il loro operato, sono stati i casi di coscienza che hanno scosso l’Inghilterra.
Da Charlie Gard ad Alfie Evans, senza dimenticare Isaiah Haastrup, l’attività di sensibilizzazione, da un lato, e di assistenza giuridica, dall’altro, hanno generato un movimento di opinione in una corsa contro il tempo per affermare la dignità di questi bimbi inguaribili, ma non incurabili.
“La via dei social ha fatto sì che tutti saltassero dalla sedia nel leggere come l’aberrazione eutanasica ed eugenetica fosse radicata nella pratica ospedaliera e giudiziaria”: nonostante Charlie, Isaiah e Alfie non siano più con noi, non per questo si è avuto un fallimento, perché è stato incrinato il muro di indifferenza che ha permesso la proliferazione del pensiero unico.
Anzi, in contrapposizione al progressivo riconoscimento del ‘diritto a morire’, alla strumentalizzazione della piaga drammatica del femminicidio per propagandare il ‘diritto all’aborto’, alla propugnazione del ‘diritto al figlio’ attraverso gli accordi di maternità surrogata/utero in affitto (con inevitabile lesione della dignità della donna), si va delineando un movimento di lobbying pro-vita sempre più compatto e aconfessionale.
“Pur essendo un’organizzazione che si ispira a valori cristiani, Steadfast è laica e svolge la propria azione di promozione della vita umana per tutti, a prescindere dall’appartenenza religiosa; tacciare di fondamentalismo cattolico le nostre iniziative vuol dire svilire, con una propaganda di bassissimo profilo, il discorso sui diritti umani”.
Diritti umani ulteriormente calpestati dallo sfruttamento incontrollato dell’immigrazione clandestina e dall’attuazione di nuove forme di colonialismo economico nei confronti dei Paesi in via di sviluppo, spesso con il supporto finanziario dell’Occidente, che non ha vigilato sulla destinazione dei fondi o, peggio, ha favorito ambiguità.
“La mission originaria di Steadfast è la cooperazione: abbiamo costruito in Nigeria ospedali, scuole e officine, abbiamo promosso modelli formativi, valorizzato il capitale e le risorse preesistenti in Stati svantaggiati, riconoscendo anzitutto il diritto a non emigrare”: al paradigma del supporto unilaterale, che genera dipendenza economica, è stato opposto il principio del reciproco arricchimento.
Alla domanda conclusiva: ‘Cosa vi spinge a continuare?’, la risposta è risoluta e non lascia dubbi: “Il progetto di Steadfast non l’abbiamo creato a tavolino, Qualcuno ce lo ha messo davanti. Finché non constateremo che è il momento di concludere la nostra missione, continueremo fiduciosi in prima linea!”.
Fonte: Articolo di Andrea Miccichè su korazym.org
“Giving the voice to the natural human right”: this is the priority of Emmanuele Di Leo, founder and president of Steadfast ONLUS, whose original mission is the promotion and development of countries in economic disadvantage. To the original aim of international support and cooperation, Steadfast has added the scope of the protection of the human beings which are, today, under the continuous attacks of the “mainstream thought dictatorship” and which is increasingly gaining ground in a Europe that has forgotten its Christian roots.
Among an institutional commitment and another, President Di Leo offers us a pragmatic view of the risks we are facing by voiding the meaning of the expression ‘human rights’, to link it to the changing instances of self-determination, free from the bonds of the natural law. “Identify the finality of the natural law means safeguard the human person from conception to death, standing against the current social, political and jurisprudential drifts”: the test benchmark for Steadfast and, at the same time, the episodes that brought its work into light, were cases of conscience that shook England. From Charlie Gard to Alfie Evans, without forgetting Isaiah Haastrup, the awareness activity from one side and the legal assistance from the other side, have generated a movement of opinion leading to a race against time to affirm what is the dignity of these incurable, but not untreatable, children. “The mean of social media has made everyone of us jump from the chair in reading how euthanasia and eugenics aberration was rooted into hospital and the judicial practice”: although Charlie, Isaiah and Alfie are no longer with us, it doesn’t mean their stories were a failure. The wall of indifference that allowed the proliferation of the mainstream thought was seriously damaged. Indeed, as opposed to the progressive recognition of the ‘right to die’, the exploitation of the dramatic scourge of femicide to promote the ‘right to abortion’, the support of the ‘right to have a child’ through surrogacy/womb hiring (with the inevitable damage to the dignity of women), a pro-life lobbying movement is becoming increasingly more compact and nondenominational.
“Despite being an organization inspired by the Christian values, Steadfast is laic and carries out its action to promote human life for all, regardless of the religious affiliation; accusing our initiatives to be Catholic extremisms, it means undervalue the topic of human rights with a very low-profile propaganda “. Human rights, further trampled by the uncontrolled exploitation of illegal immigration and the implementation of new forms of economic colonialism towards developing countries, often with financial support of the West, which has not monitored the allocation of funds or even worse, has favoured ambiguous purposes. “Steadfast’s original mission is cooperation: we have built hospitals, schools and workshops in Nigeria, we have promoted education models, valued capital and pre-existing resources in disadvantaged countries, granting the right not to emigrate”: The paradigm of unilateral support, which generates economic dependence, has been opposed to the principle of mutual enrichment. To the final question: ‘What motivates you to continue?’, the answer is resolute and leaves no doubts: “The project of Steadfast ONLUS was not arbitrarily planned, the “need” put it in front of us. Until we find out that it is time to finish our mission, we will continue to stand still in the front line! ”
Source: News article by Andrea Micciche’ in korazym.org
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