Il 4° rapporto Focsiv, presentato a Roma lo scorso 9 Luglio, realizzato nell’ambito del progetto “Volti delle Migrazioni”, cofinanziato dall’Unione Europea, analizza e focalizza il fenomeno dell’accaparramento delle terre – conosciuto come land grabbing, ossia il crescente impossessamento di grandi appezzamenti di terra fertili da parte di imprese multinazionali, finanza ed investitori immobiliari internazionali e Stati, a danno delle comunità di contadini locali e dei popoli indigeni – nel quadro della competizione globale per le risorse naturali, sempre più scarse.
A quattro anni dal primo Rapporto “I padroni della Terra”,l’accaparramento delle terre a danno dei popoli originari e delle comunità più vulnerabili è proseguito con la medesima intensità, se non maggiore.
Se nel 2018 denunciavamo nelle pagine di quel primo Rapporto come l’agrobusiness concentrasse nelle sue mani 88 milioni di ettari di terre, nel 2020 questo fenomeno ha raggiunto e
superato i 93 milioni di ettari, strappati alle popolazioni locali e ai Paesi e consegnati ad un sistema “estrattivista” che sta portando il nostro Pianeta ad un punto di non ritorno.
“Un fenomeno che non si è fermato con il Covid-19, lo denunciano le comunità locali e gli omicidi perpetrati ai danni dei difensori dei diritti, ricordiamo Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano assassinato in Congo che tanto si era speso per la cooperazione internazionale, e dei 331 leader indigeni uccisi nel 2020”.
L’analisi proposta si basa sui dati Land Matrix, il sito internazionale che raccoglie informazioni sui contratti di cessione e affitto di grandi estensioni di terra per lo sfruttamento delle risorse.
In vista del Pre-Summit delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari, ospitato dal Governo italiano, che si terrà a Roma dal 26 al 28 luglio 2021, il rapporto presentato , “intende affrontare il perdurante fenomeno dell’accaparramento della terra a danno delle comunità di contadini e dei popoli indigeni. I sistemi alimentari devono mettere al centro i veri custodi della terra, della nostra casa comune, che sono i principali produttori che alimentano i popoli impoveriti nel mondo”.
L’accaparramento delle terre e le crescenti disuguaglianze, colpiscono le comunità più vulnerabili e più fragili economicamente e pesano in maniera ancora maggiore su donne, ragazze e bambine, schiacciate da società patriarcali e da tradizioni secolari di discriminazioni.
Il Pre-Vertice delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari preparerà il terreno per l’evento conclusivo globale di settembre riunendo diversi attori da ogni parte del mondo al fine di far leva sul potere dei sistemi alimentari di apportare progressi su tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS).
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