Viene segnalata da Jennifer Lahl, presidente di CBC (The Center for Bioethics and Culture Network) una raccolta fondi su GoFundme creata da Ashlee Hammonds, presedente di Family Makers Surrogacy. Di seguito la richiesta:
“Nel maggio 2021, una straordinaria madre surrogata, per la terza volta, ha perso la vita durante il parto a causa di una rara, ma grave, complicanza del parto chiamata embolia del liquido amniotico (AFE). Lascia i suoi figli, la mamma, i fratelli, i colleghi, una grande famiglia allargata e solidale e innumerevoli amici.
Nelle sue parole, aveva descritto la sua esperienza di gestazione come “una delle esperienze più importanti e gratificanti” della sua vita. (…) Per ora, la famiglia chiede che tutti i dettagli della sua identità (e della loro) rimangano anonimi, e chiedono che la loro privacy sia rispettata. (….)”.
I dettagli della morte di questa donna sono limitati. Sappiamo che doveva partorire il bambino il giorno della sua morte. Non sappiamo se stava portando in grembo uno o più bambini, o il destino di essi una volta nati. Si dice che sua figlia stia per compiere 16 anni e che abbia avuto figli, anche se non ci viene detto quanti.
Sappiamo anche che la scarsità delle informazioni riguardo a questa storia non è un caso. Sulle morti causate da maternità surrogata non vi è monitoraggio e tracciabilità. Questa donna finirà semplicemente tra le morti per complicanze da parto: è interesse delle aziende di maternità surrogata non divulgare gli “intoppi” di queste esperienze “tanto gratificanti”.
Uno studio (Esiti perinatali dopo il concepimento naturale vs la fecondazioe in vitro (FIVET) in maternità surrogate gestazionali: un modello per valutare la fecondazione in vitro contro effetti materni) ha sottolineato che quando si confronta la gravidanza di una donna con i propri figli con le sue gravidanze surrogate, queste donne hanno tassi più elevati di ipertensione, diabete gestazionale e placenta previa. Questi mettono sia la madre che il bambino in una categoria ad alto rischio.
Jennifer Lahl ha cercato invano di avere più informazioni riguardo al caso, ma in un lampo si è attivata una censura mascherata da diritto alla privacy delle persone coinvolte. Condividiamo i dubbi sollevati da Jennifer e , come lei, reiteriamo le domande a Ashlee Hammonds a cui non sono ancora state date delle risposte esaustive :
– Perché quando hai impostato l’account GoFundMe stavi cercando di raccogliere $ 45.000 e in poche ore hai ridotto tale importo a $ 25.000?
– Come fissi il prezzo per il tuo account GoFundMe, qual è esattamente il valore della sua vita e come lo hai determinato?
– Qual è la politica della tua agenzia nell’informare le surrogati dei gravi rischi per la salute, specialmente nel caso di una donna che ha avuto almeno tre dei suoi figli e sta intraprendendo la sua terza gravidanza surrogata, aggravando questi rischi per il suo povero corpo?
– La tua agenzia o i genitori designati hanno una polizza assicurativa sulla vita e, in caso contrario, perché no? E se sì, per quanto?
– Qual è il tuo obbligo verso gli orfani rimasti?
Sì, orfani a cui sono arrivati, per la morte della propria madre, 21 mila dollari. Ecco il valore di una mamma per queste aziende!
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