GESTIRE IL FENOMENO MIGRATORIO PER EVITARE LA TRATTA DI ESSERI UMANI

SteadfastNGO

08 Novembre 2022

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Pagina iniziale Diritti umani

GESTIRE IL FENOMENO MIGRATORIO PER EVITARE LA TRATTA DI ESSERI UMANI

GESTIRE IL FENOMENO MIGRATORIO PER EVITARE LA TRATTA DI ESSERI UMANI

Chi viene coinvolto maggiormente nel traffico di esseri umani sono spesso i bambini e i giovani. Infatti, quello dei minori, è uno dei mercati illeciti più diffusi e proficui al mondo. Nel 2020 i casi accertati nel mondo che sono evoluti in procedimenti giudiziari, e condanne, hanno riguardato 109.216 vittime. Un numero impressionante ma che non rappresenta nemmeno lontanamente la dimensione reale di questo terribile fenomeno che, soprattutto, si sviluppa come mercato sommerso.
In Europa la tratta di esseri umani produce un indotto di 29,4 miliardi di euro, un quarto delle vittime è minorenne e nel 64% dei casi finisce nella tratta della prostituzione. Sono dati veramente allarmanti e la nostra amata Italia non è un fanalino di coda, anzi. Proprio nel 2021 l’anti-tratta ha seguito ben 1.911 casi, di cui il 75,6% riguardava persone di sesso femminile, il 3,3% del totale delle vittime riguardava minori. Lo sfruttamento sessuale va per la maggiore con il 48,9% dei casi mentre il 18,8% si configura sfruttamento lavorativo.

La Nigeria, terra tanto cara a noi di Steadfast, purtroppo è leader di classifica. Infatti il 65,6% dei casi avvenuti in Italia coinvolge esseri umani provenienti dal gigante africano. Seguono Pakistan, Marocco, Gambia e Costa d’Avorio che ha un trend in crescita infatti le vittime ivoriane rappresentano il 4,6% delle donne con figli minori, ben 161, che ad oggi sono seguite dal sistema anti-tratta italiano.

Come ho sempre spiegato la principale leva di questo terribile mercato dell’umano, è la “vendita” di un sogno, quello di una vita migliore. E come si realizza questo sogno? Tramite la madre di tutte le tratte: l’immigrazione clandestina, principale snodo di tutti i traffici illeciti. Ecco perché ritengo di fondamentale importanza l’approccio con cui i governi gestiscono il “fenomeno migrazioni” e l’accoglienza di queste vittime. Specialmente se pensiamo che una importante parte di questi esseri umani disperati è minore.

In Italia, a fine settembre 2022, sono ben 18.801 le segnalazioni per minori non accompagnati, 83,7% di sesso maschile e 16,3% femminile. La fascia di età più colpita dal fenomeno è quella dai 16 ai 17 anni di età, a seguire con il 19,6% i bambini dai 7 ai 14 anni di età. Sono 583 invece i bambini minori di 6 anni.

È evidente, data la situazione contingente con il conflitto in corso in Ucraina, che la maggior parte dei minori non accompagnati che sono presenti nel nostro territorio ad oggi, pari al 28,1%, è proprio di questa nazione. A seguire Egitto, con il 22,5%, Tunisia, Albania, Pakistan e diversi Paesi subsahariani.

Da questo spaccato, fatto di numeri, risultano evidenti le proporzioni di questo difficile scenario che si configura come una vera e propria emergenza umanitaria.

Da troppi anni la gestione dell’accoglienza e il successivo contrasto alla tratta di esseri umani, vede il nostro Paese un passo indietro rispetto ad altri Stati tra i 28 firmatari del Protocollo di Palermo. La mancata gestione del fenomeno migratorio crea infatti una stampella perfetta per quelle organizzazioni criminali che fanno degli esseri umani un oggetto di mercati illeciti. Una gestione che, al momento, si configura solo come buonismo di facciata o un’opportunità economica per alcuni.

È necessaria una svolta, un’azione che parta sviluppo proprio nei Paesi di provenienza, nei territori del nord Africa e non solo. Una gestione che garantisca il pieno rispetto dei diritti umani, della dignità di ogni persona, della legalità e di una completa integrazione fatta di accoglienza, assistenza, formazione e pieno inserimento nelle comunità ospitanti. Ma è necessaria, soprattutto, una vera offerta di cooperazione internazionale finalizzata ad offrire un futuro migliore a questa gente disperata proprio lì dove è nata. Una collaborazione che passi attraverso la rinascita e la crescita dei Paesi poveri così da evitare che ci sia chi deve lasciare tutto per raggiungere un Eldorado che in realtà non c’è.

di: Emmanuele Di Leo, Presidente Steadfast, pubblicato sul Corriere della Sera – Blog