“In vista delle prossime elezioni per il Parlamento Europeo, Steadfast ha a cuore dei punti programmatici e li pone all’attenzione di ogni candidato e gruppo politico. Riteniamo che essi siano dei suggerimenti da prendere in considerazione e da attuare con il prossimo governo che si insedierà a Bruxelles. Sette punti che offrono un orientamento agli eurodeputati che interverranno nella prossima legislatura.
Sette punti che offrono agli elettori legati alla nostra organizzazione, una chiave di lettura ai programmi proposti dalle liste e un successivo orientamento al voto. Auspichiamo che l’Europarlamento che si insedierà dopo il 9 giugno, possa avere un nuovo inizio, privo di pressioni ideologiche, basato sul bene comune e fondato sul concetto di persona come valore assoluto. In questo tempo di campagna elettorale saremo a disposizione dei candidati e delle liste per un dialogo proficuo sulle ragioni e le proposte da noi avanzate.”
Emmanuele Di Leo, Presidente Steadfast
Punto 1 – Ruolo delle Ambasciate.
a) Avvio di processi di inclusione dei migranti in collaborazione tra ambasciate, terzo settore e istituzioni locali dei paesi terzi quali, ad esempio, l’organizzazione di corsi professionalizzanti e corsi di lingua italiana.
b) Promozione di collaborazioni strutturate con le ONG e con le reti di ONG presenti sui Paesi, finalizzate alla co-progettazione, co-programmazione e al pronto intervento coordinato in situazioni di crisi.
c) Rafforzamento del ruolo delle ambasciate, anche in collaborazione con gli organismi del terzo settore specificamente competenti, nelle procedure di adozione e affido internazionale, individuando tra l’altro funzionari dedicati al tema.
d) Prevedere flussi di accesso regolare a livello europeo commisurati all’offerta di lavoro dei singoli paesi membri sulla base di appositi registri e inventari, aggiornati annualmente, dell’offerta medesima.
Punto 2 – Fondi alla cooperazione internazionale per microprogettualità.
Esame dei fondi destinati alla cooperazione nazionali ed europei, con particolare riferimento, rispettivamente, al Piano Mattei e al Global Gateway dell’UE, per verificare che residuino risorse adeguate destinate alla lotta alla fame, interventi sociali e microprogetti per lo sviluppo locale, lo sviluppo rurale e l’educazione.
Punto 3 – Tavolo europeo ONG/Imprese.
Creazione di un apposito tavolo europeo di collaborazione tra ONG e imprese per incentivare la cooperazione allo sviluppo nel sud del mondo.
Punto 4 – Migranti e tratta di esseri umani.
a) Approfondimento delle correlazioni tra Immigrazione e Piano Mattei con particolare riferimento alla definizione di un piano europeo aggiornato antitratta.
b) Azioni specifiche al fine di contrastare i reati di tratta di esseri umani commessi attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, compresi internet e i social media o agevolati da esse.
c) Creazione di meccanismi europei (e a cascata nazionali) ufficiali di indirizzamento per migliorare l’individuazione precoce delle vittime di tratta e l’orientamento delle stesse verso i servizi di assistenza e sostegno.
Punto 5 – Stop Maternità Surrogata.
Misure volte a prevedere la maternità surrogata come reato internazionale. Chiediamo l’inclusione del concetto di “maternità surrogata” come “vendita di bambini” nella lista delle forme di traffico di esseri umani.
Punto 6 – Genitorialità trasfrontaliera.
Respingere la proposta di regolamento sul riconoscimento transfrontaliero della filiazione che vorrebbe uniformare le procedure di riconoscimento dei figli in tutti gli stati dell’Unione europea. Un regolamento che non rispetta i limiti di competenze dell’Unione come definite nei Trattati e che permetterà a uno Stati membro di riconoscere i certificati di genitorialità paesi come Ucraina, USA e Canada nei quali il commercio di uteri per procreare bambini per conto terzi è un vero e proprio business, obbligando poi tutti gli altri paesi UE a fare lo stesso. Respingere, quindi, le attività legislative che vogliono regolare la filiazione a livello europeo interferendo su aree che sono di esclusiva competenza degli stati membri.
Punto 7 – Fine vita.
Ai sensi e per gli effetti degli articoli 3 e 24 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo dell’Onu, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, ai sensi e per gli effetti degli articoli 4 e 6 della Convenzione di Oviedo, ai sensi e per gli effetti degli articoli 1, 2, 3 e 24 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea si richiede che l’impegno:
a) ad assumere tutte le iniziative politiche e legislative necessarie al fine di finanziare, implementare, diffondere le terapie palliative su tutto il territorio comunitario, la formazione del personale medico-sanitario, lo sviluppo di buone e sane pratiche cliniche di accompagnamento del fine vita secondo il principio per cui bisogna accettare la morte, aiutare nella sofferenza e rifiutare l’omicidio evitando all’un tempo l’accanimento terapeutico da un lato e le prassi eutanasiche dall’altro lato;
b) ad assumere tutte le iniziative politiche e legislative ed economiche necessarie affinché tutti i cittadini comunitari, specialmente i minori che versano in pericolo di vita o in gravi o croniche o terminali condizioni di salute, abbiano il diritto di sottoporsi alle terapie più idonee in tutto il territorio comunitario – senza vincoli e limiti di residenza, classe sociale, sesso, razza, religione, condizioni economiche o di qualsivoglia altra natura – potendo richiedere assistenza medico-sanitaria e/o farmacologica anche in Stati membri diversi da quello proprio d’origine senza che quest’ultimo possa opporsi non potendo vantare un potere ostativo sulla persona, sulla salute, o sulla libertà di circolazione del cittadino comunitario.
c) ad assumere tutte le iniziative politiche e legislative necessarie affinché gli Stati che dovessero violare le norme predisposte e approvate in aderenza ai punti “a” e “b” siano sottoposti a procedura sanzionatoria secondo la prassi e il diritto comunitari.
ELEZIONI EUROPEE 2024
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