“Stop a maternità surrogata, piano antitratta e tavolo europeo Ong/imprese. Le richieste di Steadfast all’Europa”
«Auspichiamo un Europarlamento con meno ideologia e basato sul bene comune», dice il Presidente, Emmanuele Di Leo […]
«Auspichiamo un Europarlamento con meno ideologia e basato sul bene comune», dice il Presidente, Emmanuele Di Leo […]
Intervista ad Emmanuele Di Leo, fondatore e Presidente di Steadfast, Organizzazione umanitaria in difesa dei diritti umani. […]
L’Italia inaugura un capitolo storico con il Piano Mattei, promuovendo un patto concreto e innovativo tra Europa e Africa per lo sviluppo sostenibile. Il Senato della Repubblica italiana colmo di rappresentanti degli Stati Africani è una grande gioia e dimostra chiaramente come l’influenza italiana in Africa stia finalmente diventando attiva e costruttiva. Queste sono le parole di Emmanuele Di Leo, Presidente di Steadfast, organizzazione umanitaria impegnata nella difesa dei diritti umani. […]
“Orgogliosi che la città di Latina tramite il suo Sindaco e tutto il Consiglio Comunale, abbia deciso di dotarsi di una “culla per la vita”, a intervenire anche Emmanuele Di Leo, Presidente di Steadfast, Organizzazione umanitaria in difesa dei diritti umani. […]
Una direttiva dell’Ue mira a stabilire una definizione comune dei casi di tratta di esseri umani includendo la “maternità surrogata per lo sfruttamento riproduttivo” nell’elenco dei casi di tratta di esseri umani […]
Il sindaco Celentano, accompagnata da Emmanuele Di Leo, fondatore e presidente dell’organizzazione umanitaria Steadfast, ha portato parole di conforto alla signora Lucia Pellecchia e ad Alessia Krautsieder, madre e sorella di Gianluca, all’anagrafe Jean-Luc, esprimendo il cordoglio e la vicinanza di tutta l’amministrazione comunale. […]
Diversamente, a comprendere e condividere l’atteggiamento del centrodestra italiano sono state alcune realtà impegnate nella difesa dei diritti umani. “Le sinistre europee non hanno mancato di inserire riferimenti Lgbtqia+, nell’ambito della stessa Convenzione”, ha lamentato Emmanuele Di Leo, presidente dell’organizzazione umanitaria Steadfast, ritenendo invece valida ampia parte del testo […]
Ottimo l’aiuto messo in atto dalla giunta Rocca su proposta dell’Assessore Baldassarre, per aiutare le mamme in difficoltà – commenta Emmanuele Di Leo, presidente di Steadfast, organizzazione umanitaria in difesa dei diritti umani –. Fa sorridere leggere […]
Emmanuele Di Leo, presidente di Steadfast Ngo, organizzazione non governativa operante nel Paese africano, ha commentato sulle colonne de “La Verità” la questione connessa alle donne pagate per vendere i loro neonati: “Si tratta di ragazze indigenti prelevate dai villaggi e portate in strutture, spesso ex orfanotrofi o vecchi ospedali, dove sono recluse come schiave e abusate a scopo procreativo – ha detto –. Nel 2008 in Nigeria c’è stato un vero e proprio boom del fenomeno, con la scoperta di una ventina di queste ‘fabbriche’, con le donne salvate che hanno dichiarato di essere là anche da sei o sette anni, ciclicamente violentate e poi fatte partorire“ […]
Intervista a Emmanuele Di Leo, fondatore di una Ong che opera in Nigeria da dieci anni, spiega perché le navi delle Ong favoriscono gli scafisti.
“Penso che sia fondamentale regolamentare i salvataggi in mare, proprio perché bisogna eliminare tutte le motivazioni di attrazione da parte delle Ong. Se vi è una situazione di caos, le organizzazioni criminali ci sguazzano. Frontex ha ragione nel sostenere che la situazione migratoria è il risultato di una combinazione di fattori di spinta e attrazione, tra questi la presenza di imbarcazioni di soccorso vicino le coste libiche. Ecco perché regolamentando …”
Chi viene coinvolto maggiormente nel traffico di esseri umani sono spesso i bambini e i giovani. Infatti, quello dei minori, è uno dei mercati illeciti più diffusi e proficui al mondo. Nel 2020 i casi accertati nel mondo che sono evoluti in procedimenti giudiziari, e condanne, hanno riguardato 109.216 vittime. Un numero impressionante ma che non rappresenta nemmeno lontanamente la dimensione reale di questo terribile fenomeno che, soprattutto, si sviluppa come mercato sommerso.
In questi anni di terribile incapacità nel trovare le giuste soluzioni alle diverse crisi migratorie, troppi uomini e donne, e bambini, hanno trovato la morte in mare nel tentativo di arrivare in Italia… Questo Governo vuole quindi perseguire una strada, poco percorsa fino ad oggi: fermare le partenze illegali, spezzando finalmente il traffico di esseri umani nel Mediterraneo“. Così si è espressa, sul tema immigrazione, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel suo discorso sulla fiducia alla Camera.
Visto che «la pratica della surrogazione di maternità offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane», va considerata un reato da inserire nel Codice penale, all’articolo 600 («Riduzione e mantenimento in schiavitù o in servitù»), «punito con la reclusione da quattro a dieci anni e con la multa da 600mila a 2 milioni di euro» e «perseguito anche se il fatto è commesso in tutto o in parte all’estero». Non solo: «Il pubblico ufficiale che annoti nei registri dello stato civile il nato da maternità surrogata è punito ai sensi dell’articolo 567 comma 2 del Codice penale» (false dichiarazioni nella formazione dell’atto di nascita, pena da 5 a 15 anni). Sono solo 3 articoli ma congegnati per colmare i buchi applicativi della normativa italiana sull’utero in affitto quelli del disegno di legge d’iniziativa popolare depositato ieri in Cassazione dalla Lega e da alcune associazioni che si battono per la tutela della vita.
Ieri la Chiesa Cattolica ha celebrato la «Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di esseri umani» mentre ad Augusta, in provincia di Siracusa, veniva permesso l’attracco alla Ocean Viking che trasportava 422 migranti. Come non notare dunque il business colossale praticato dalla criminalità organizzata attraverso il commercio di persone? Ora, se salvare vite è doveroso e sacrosanto sempre, si è sicuri che i mezzi utilizzati per farlo siano davvero idonei a disincentivare questo traffico turpe sulla rotta Africa-Europa? Insomma, se la criminalità organizzata si sviluppa dove lo Stato è debole, e il suo funzionamento è sempre più simile a quello di una multinazionale, sorge spontanea una domanda: su quali mercati si fonda questo impero?
Lo sfogo di Mykola Kuleba, commissario per i diritti dei bambini del presidente. Sono almeno 100 i neonati «parcheggiati» nella cliniche in attesa dei genitori. Anche la Steadfast Onlus di Emmanuele Di Leo parla «di una lesione gravissima nei confronti di questi…
“A Lucca per la prima volta universo femminile e associazionismo familiare a confronto sulle ragioni del No al ddl Zan“. E’ l’annuncio dell’associazione “Family Day Difendiamo i nostri figli Toscana“. L’evento si terrà nel salone dell’Arcivescovato, domani alle 17.30 per il primo dibattito tra sensibilità diverse dal titolo Ddl Zan dissenso informato, e per le ragioni di un “NO” per la libertà di tutti.
L’associazione Steadfast Onlus ,ha rivolto un appello al presidente del Consiglio Conte, in merito a quanto esposto nella “Bozza di linee guida per la compilazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI)”, ovvero lo strumento con cui i Gruppi di lavoro (G.L.O.) ogni anno definiscono un percorso didattico inclusivo, gli interventi educativi e didattici, gli obiettivi prefissati e i conseguenti criteri di valutazione per gli alunni con disabilità, ma soprattutto il piano che costituisce di fatto il principale terreno di collaborazione tra la scuola e la famiglia degli alunni con disabilità certificata.
Da due anni Steadfast Onlus, organizzazione umanitaria, coopera in territorio nigeriano. Primaria preoccupazione per l’intera equipe di lavoro e nello specifico per i due fondatori Emmanuele Di Leo (presidente) e Edmund Agbo (consigliere e nigeriano di nascita) è misurarsi con il problema principale della Nigeria: il terrorismo. Dopo un attento e scrupoloso lavoro di ricerca, consultandosi con persone del posto e con i chief (capi) dei villaggi, Di Leo con l’aiuto di Agbo ha provato a risalire alle origini dell’attuale piaga nigeriana.
“Mai più un altro Charlie, Isaiah e Alfie”. È questo lo slogan che ha richiamato sabato pomeriggio a Roma, in piazza Bocca della verità, personalità politiche, giornalisti, sigle del mondo prolife, ma anche tante famiglie con figli alla manifestazione promossa da “Steadfast onlus”. L’associazione presieduta da Emmanuele di Leo ha seguito da vicino la recente vicenda di Alfie Evans, deceduto all’ospedale Alder Hey di Liverpool in seguito alla sentenza che ne ha decretato l’interruzione dei sostegni vitali, facendosi promotrice di una moratoria europea a favore del rispetto della vita in ogni suo stadio, portando l’Italia in prima linea in questa battaglia di civiltà.
Lotta disperata di due genitori in Belgio per impedire che a loro figlio, un bambino di sei anni, Maciej, siano staccate le macchine salvavita. A riferirlo è Steadfast Onlus (la stessa che si è occupata dei casi Alfie Evans, Charlie Gard e altri). La storia – che per certi versi richiama i due tragici eventi che negli scorsi anni hanno diviso la Gran Bretagna mettendo contro la giustiza e le famiglie dei due giovanissimi pazienti – inizia nel novembre 2013, quando il piccolo, allora un bebè, si sente male, sviluppando una forte febbre.
«Mai più un altro Charlie, Isaiah e Alfie». L’appello che si legge sulle magliette dei più piccoli che ieri pomeriggio a Roma sollevavano palloncini colorati con l’immagine di Alfie Evans dà il senso della testimonianza, ma anche della gioia delle famiglie che hanno vissuto e vivono esperienze di disabilità senza mai rinunciare alla difesa della vita. E lo hanno ribadito con forza alla manifestazione promossa da Steadfast onlus a piazza Bocca della Verità, in collaborazione con diverse associazioni italiane ed europee, proprio per richiamare le istituzioni italiane ed europee ad una cultura più rispettosa nei confronti della vita dei malati. «Noi ora ci ritroviamo con un nord Europa vuoto di valori e con l’avanzare di una cultura dello scarto, che sempre più sta permeando le fondamenta del nostro pensiero – ha premesso il presidente di Steadfast Emmanuele Di Leo -. Si tratta di concezioni materialistiche e scientiste che riducono l’uomo a nulla e privano quindi tutti della loro dignità. Il valore della vita viene pesato in base alla sua qualità e in nome del migliore interesse si uccide». Ecco che allora dalla piazza arriva l’invito a «dare voce a chi non ha voce, continuare ad aiutare queste famiglie lasciate sole, diffondendo una cultura che rispetti il valore della vita». La politica «dia i mezzi a questo Terzo Settore che anche nella vicenda del piccolo Alfie ha dimostrato di avere capacità e ferma volontà di offrire un aiuto e di non indietreggiare di un passo».
“Come un magnete sotto la bussola toglie l’orientamento verso la giusta via, così la società odierna va verso il declino. Mentre il Comitato Nazionale di Bioetica della Spagna propone un testo in cui si dichiara che sarebbe opportuno creare un quadro comune internazionale a livello giuridico che proibisca la maternità surrogata; mentre il cantante Renato Zero afferma in un’intervista rilasciata ad Avvenire, che il figlio ad ogni costo è atto di egoismo; l’attivista lgbt Dario Accolla attacca il filosofo Diego Fusaro che, lo scorso 21 maggio, ha ricordato sulle pagine del Fatto Quotidiano come il cantante Ricky Martin, rispecchiando i deliri di questa società, ha dichiarato recentemente che grazie all’utero in affitto potrà presto comprare una bambina. Accola, parlando di autodeterminazione della donna di diritto alla paternità, fa finta di non capire che il tema centrale dell’utero in affitto sta nel diritto del bambino, dell’essere umano nascente, a non essere oggetto di mercimonio e a non essere alienato dalla figura materna come scelta programmata fin dal concepimento”, così Emmanuele Di Leo, Dirigente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli promotore del Family Day e Presidente della Steadfast Onlus, organizzazione di cooperazione internazionale che è impegnata alla lotta contro le tratte di esseri umani.
L’intervista a Mariella Enoc: la sua equipe è pronta a partire ma serve uno sblocco diplomatico. A confermare l’importanza del lavoro della diplomazia, anche Emmanuele Di Leo, presidente di Steadfast onlus, organizzazione che assiste la famiglia di Alfie
Convegno sulla Salute, Tecnologia e Robotica Educativa, Sviluppo Economico, Geopolitica e Geodiritto, Cultural Heritage e Sport, per sostenere la popolazione dell’AFRICA
Giorgia Meloni consegnerà il “premio Atreju” nelle mani di Thomas Evans. Il padre del piccolo Alfie sarà a Roma, nella cornice dell’Isola Tiberina, durante la festa del movimento giovanile di Fdi. La cerimonia si svolgerà sabato 22 settembre, alle ore 13.00.
Cosa sta succedendo in Nigeria?
Nei giorni scorsi un gruppo di persone armate ha sequestrato ben 279 studentesse di una scuola a Jangebe nello stato di Zamfara a Nord del Paese. Dopo pochi giorni gli ostaggi sono stati liberati, grazie a un intervento del Governo nigeriano e grazie all’attuazione di un importante accordo preso tra il governo di Zamfara e gruppi di banditi pentiti.
I diritti dei bambini sono gli stessi diritti degli adulti. Tali diritti devono essere rispettati e dagli adulti devo essere fatti rispettare. Ogni essere umano ha il diritto di vedere realizzati i propri sogni, ciò non può avvenire, se vengono calpestati i diritti di altri esseri umani. A questo proposito un ruolo importante lo svolgono i mass-media e la giornalista Monica Ricci Sargentini ne sa qualcosa.
La pandemia da coronavirus ha fatto emergere la realtà del mercato della maternità surrogata in Ucraina e la mancanza di tutela per i diritti dei neonati. Ieri Mykola Kuleba, il commissario del presidente ucraino per i diritti dei bambini, ha messo il dito nella piaga con un lungo sfogo su Facebook: «La maternità surrogata in Ucraina viola i diritti dei bambini. La situazione creata dai neonati in un hotel mostra ancora una volta la mancanza di rispetto dei diritti umani per i nati da madri surrogate. Semplicemente l’Ucraina è diventata un negozio online internazionale per la vendita di neonati. E non sappiamo nemmeno quali siano veramente i numeri».
Latina, prezzo 20 mila euro. L’acquirente ha finto la gravidanza con una pancia comprata online. «Trattala bene», così la madre naturale all’incontro per consegnare la piccola all’altra donna. «L’Italia come la Nigeria: è l’ora del baby fabric»
Desde el feminismo radical advertimos que el lenguaje neoliberal nos está ganando la batalla. El lenguaje es poder, y las palabras no son neutras. El lenguaje es la primera y más necesaria arma del capitalismo neoliberal, apunta Clara Valverde en su libro «Una lectura crítica del lenguaje neoliberal», y nosotras además añadimos que también es arma necesaria del patriarcado. Según el lenguaje que usemos, la idea que llega al imaginario colectivo sobre un mismo hecho es bien distinta. Por eso es importante que las feministas no interioricemos el lenguaje patriarcal y neoliberal porque con él estamos logrando que nuestro discurso le sea más útil al patriarcado que al feminismo.
Nei giorni scorsi si è svolto a Roma la conferenza internazionale sui diritti umani, promossa dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e dalla Pontificia Università Gregoriana, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e del 25° anniversario della Dichiarazione e del Programma d’azione di Vienna, a cui papa Francesco ha mandato un messaggio per sottolineare la dignità di ogni persona.
La lunga battaglia tra la Giunta Regionale della Marche e le opposizioni è finita: la mozione del consigliere Bora del PD che pretendeva di obbligare la Regione a consentire la somministrazione della #RU486 anche nei Consultori come indicato dalle Linee Guida emanate in agosto dal ministro Speranza è stata respinta.
Presidente Steadfast Onlus e Direttore dello Sviluppo Istituzionale della Congregazione Missionarie Figlie del Calvario.
“C’è una chiara volontà d’impedire all’Africa di camminare da sola, sicuramente per una questione di opportunità di business. Il continente nero, infatti, è ricco di materie prime, dall’oro al petrolio, dai diamanti al cobalto, al ferro, rame, legame e via dicendo”.
Vi avevamo mostrato un video circa 3 mesi fa, dove si vedevano numerosi bambini, nati da madre surrogata, che erano stati alloggiati in un albergo in Ucraina in quanto il lockdown dovuto alla pandemia non aveva permesso alle famiglie acquirenti di andarli a prendere.
La maternità surrogata in Italia è vietata e punita dalla legge ma in molti stati purtroppo non lo è, quindi con questo escamotage non si riesce a perseguire seriamente chi si reca all’estero per questa pratica.
Steadfastonlus sta per partire con la progettazione delle adozioni internazionali e, in questo ambito, ha stretto un’ottima partnership con AiBi Amici dei Bambini. Siamo orgogliosi di questo progetto e ci teniamo a condividere con voi alcune storie di adozione internazionale di cui siamo venuti a conoscenza e andate a buon fine.
Oggi vi raccontiamo di Martino, 13 anni e mezzo e Mario, 7 anni e mezzo, arrivati nella loro famiglia dalla Cina, sei anni e un anno fa, rispettivamente.
La replica di Medici senza Frontiere: «Abbiamo a bordo delle navi i farmaci per interrompere le gravidanze, in linea con quanto previsto dalle leggi internazionali». Finora non sono stati praticati aborti sulle navi dove la ong opera o ha operato
Le associazioni firmatarie della presente nota valutano positivamente il lavoro svolto oggi dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera, chiamata a esprimere il parere sul testo unificato Zan in tema di contrasto alla omo-transfobia. Il parere pone una serie di osservazioni, ma prima ancora due condizioni relative l’una ai rischi di sanzionare penalmente opinioni liberamente espresse, che non siano collegate ad atti di violenza, l’altra alla estrema genericità dell’uso di categorie come genere, identità di genere e orientamento sessuale: con questo conferma le critiche e le riserve espresse da tanti giuristi durante le audizioni.
01/02/2019 È infinita e commovente la lettera di ringraziamento che i genitori di Alex, il piccolo trasferito da Londra al Bambin Gesù di Roma per il trapianto di cellule staminali dal padre, hanno scritto citando una per una le persone che gli sono state vicino. Una lettera di «Alessandro Maria (per tutti Alex) mamma Cristiana e papà Paolo» ma anche «a nome di tutti i malati che col vostro gesto d’amore avranno una speranza in più per poter guarire e vivere una seconda volta».
«Ciao a tutti, adesso che con mamma e papà siamo più che mai pronti ad affrontare anche questa seconda fase del percorso trapiantologico, ritenevamo doveroso ringraziare, una ad una, tutte le persone che abbiamo conosciuto nella nostra avventura”. Inizia così la lunga lettera scritta su Facebook dai genitori del piccolo Alex, il bimbo affetto da Linfoistiocitosi emofagocitica, trasferito a fine novembre al Bambino Gesù e sottoposto a trapianto di cellule staminali emopoietiche.
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