Chiediamo all'Unione Europea la creazione di corridoi umanitari per donne e bambini afghani.
Guardiamo con estrema preoccupazione la caduta di Kabul. È assordante l’urlo dei tanti afghani che oggi necessitano di aiuto. Davanti a questa drammatica emergenza umanitaria la comunità internazionale non può rimanere inerte e impassibile. Bisogna fare presto. È ora il momento in cui è indispensabile promuovere corridoi e programmi umanitari per offrire a chi fugge dai talebani, a cominciare da donne, bambini e giovani, un’ancora di salvezza. E' necessario agire subito per aiutare le tante Organizzazioni Umanitarie impegnate da anni in quei territori poichè oggi rischiano la vita per mantenere le giuste promesse fatte alla popolazione.
"Siamo nascoste in cantina. Siamo sole. Vi prego portateci via", è la voce in lacrime di una ragazza di 24 anni che ha studiato, lavora per una ONG internazionale. Ormai da tre giorni se ne sta chiusa a casa con la sorella nella speranza che i talebani non le trovino. La loro colpa? Essere donne, aver studiato e lavorare.
"Stanno girando per le strade, chiedono alle donne come si chiamano e che lavoro fanno. Ci uccideranno tutte. E se non lo faranno ci ributteranno sotto i burqa che è un po' come morire lentamente", dice una giornalista afghana, 26 anni, scampata ad una visita notturna dei talebani scappando di casa.
Chiediamo all'Unione Europea la creazione di corridoi umanitari per donne e bambini afghani.
Chiediamo che, in collaborazione con le ONG presenti sul territorio afghano, gli Stati membri dell'Unione Europea attivino un programma di aiuto con corridoi umanitari per salvare donne e bambini oggi in grave pericolo di vita. Attuando la giusta cooperazione tra Governi e ONG, molte vite innocenti posso essere protette.
Agiamo subito!
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