Almeno 43 persone sono rimaste vittime di un attacco domenica sera a nord-ovest della Nigeria, da parte di uomini armati che hanno assaltato il mercato nel villaggio di Goronyo, a soli 75 km dalla capitale dello Stato di Sokoto.
È proprio lo stato di Sokoto uno degli stati più colpiti, dove i banditi approfittano delle vaste aree di terra che non sono pattugliate lungo il confine con il vicino Paese del Niger.
È un «momento molto difficile» per la Nigeria, ha detto il governatore di Sokoto, aggiungendo che il Paese è «afflitto da molte sfide alla sicurezza nella zona, in particolare banditismo, rapimento e altri crimini associati».
Una carneficina che non sembra dare tregua a questa terra ! L’ultimo massacro si era verificato nella notte di domenica 26 settembre, dove un commando di pastori fulani ha attaccato per due ore i villaggi di Madamai e Abun nell’area di Kaura, nello stato settentrionale di Kaduna. 34 persone sono state uccise, tra le quali molte donne e bambini, alcuni bruciati vivi nelle loro case.
«Sparavano a tutto ciò che si muoveva», aveva dichiarato un sacerdote nell’anonimato, «non è stato un attacco, ma un massacro di cristiani»
Secondo la Ong nigeriana Intersociety Rule of Law (https://intersociety-ng.org/an-international-report-3462-christians-hacked-to-death-by-nigerian-jihadists-in-200-days-3000-abducted-300-churches-and-ten-priests-attacked/) «il numero di cristiani indifesi uccisi a colpi di arma da fuoco dai jihadisti islamici nigeriani e dai loro collaboratori nelle forze di sicurezza negli ultimi 200 giorni o dal 1° gennaio al 18 luglio 2021 è salito a non meno di 3.462 e si tratta di appena sessantotto morti in meno delle morti totali di cristiani nigeriani nel 2020»
E inoltre, 3000 i fedeli sequestrati, 300 le chiese assaltate, dieci gli attentati ai sacerdoti conclusi con un omicidio o con un rapimento.
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