I genitori del piccolo Isaiah lottano per impedire che i medici stacchino le spine. L’appoggio del popolo pro-vita
Si chiama Isaiah Haastrup, ha otto mesi, è inglese e la sua vicenda somiglia in modo impressionante a quella di Charlie Gard. Il piccolo è affetto da paralisi celebrare, i medici vorrebbero staccare la spina che lo fa respirare ma i genitori sono fermamente contrari. A rendere pubblico quanto sta avvenendo è stato il Guardian.
Isaiah è ricoverato al King’s College Hospital di Londra. Il danno alla testa sarebbe occorso durante il parto cesareo. Dal giorno in cui è venuto alla luce, il piccolo è ricoverato in rianimazione. Le responsabilità della sua salute, secondo i genitori, sarebbero dunque dei medici, i quali avrebbero commesso errori già nel corso del travaglio. “Il battito del bimbo – ha raccontato il papà Lanre, di professione avvocato – diminuiva ma nessuno ha fatto nulla per almeno 40 minuti”. Il cesareo sarebbe avvenuto troppo tardi, mettendo a repentaglio anche la vita della madre, e ciò risulterebbe anche da un’indagine interna a conclusione della quale i medici si sarebbero scusati con la famiglia per i problemi emersi.
Ora, quegli stessi medici dell’ospedale vorrebbero togliere i sostegni vitali ad Isaiah, convinti che non ci sia più niente da fare per salvarlo. Ma i genitori, così come quelli di Charlie Gard la scorsa estate, desiderano un ulteriore trattamento sanitario per loro figlio, e sono fiduciosi che un giorno possa stare bene a tal punto da poter tornare a casa.
“Non voglio che mio figlio soffra – ha aggiunto il papà -. Se lui non può continuare a vivere e sta per morire, va lasciato andare”. Ma il genitore non crede al verdetto dei medici, mantiene acceso il lume della speranza. Egli sostiene che nella paralisi cerebrale, i sintomi possono cambiare. Il padre afferma che in un primo momento anche lui e sua moglie erano convinti che il bambino non sarebbe potuto sopravvivere a lungo, poi “improvvisamente c’è stato uno spartiacque”, dice. Il piccolo “ha aperto gli occhi, ha girato la testa verso le nostre voci“.
Tra genitori e medici è ora iniziato un contenzioso giuridico. La questione ha assunto vasta eco, coinvolgendo l’opinione pubblica. L’associazione Steadfast Onlus, tramite la piattaforma on-line CitizenGo, ha lanciato una raccolta firme, per sostenere la battaglia legale della famiglia Haastrup, per chiedere nello specifico all’Alta Corte britannica che papà Lanre possa tornare a visitare suo figlio, dopo esser stato cacciato a seguito di uno scontro verbale molto acceso con il personale medico.
“Lo faremo stando a stretto contatto e in totale condivisione di azione con il papà e la mamma del piccolo Isaiah – afferma Emmanuele Di Leo, presidente di Steadfast Onlus . dando supporto a 360 gradi anche da un punto di vista medico e legale”. Di Leo ricorda l’hashtag diffuso per appoggiare la battaglia – #LifeForIsaiah – e aggiunge: “Potrete avere tutti gli aggiornamenti in merito al piccolo Isaiah seguendo il seguente Gruppo: ‘Life for Isaiah Haastrup’“.
da: In Terris
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