“Come lei è determinata a combattere il suo male, anche noi siamo determinati ad offrirle il nostro aiuto.”
In molti paesi del mondo i poveri hanno difficoltà ad ottenere una adeguata assistenza sanitaria. In Pakistan chi vive in povertà è sostanzialmente escluso dal servizio sanitario nazionale poiché non dispone delle risorse necessarie per potervi accedere.
Per quanto sia vero che la situazione sanitaria sia migliorata negli ultimi anni in Pakistan è altrettanto vero che i migliori dottori preferiscono lavorare in strutture private. Purtroppo accade che molto spesso a causa dei mancati finanziamenti da parte del governo questi ospedali non dispongono delle risorse necessarie per trattare determinati casi clinici che paradossalmente vengono trasmessi alle strutture private. Il paziente è tenuto al pagamento di queste spese sanitarie se non è abbastanza grave. Per il povero ciò diventa piuttosto difficoltoso mancando egli stesso di ogni sostegno economico. Per tale ragione costoro cadono in debiti che difficilmente riusciranno ad onorare, ricorrendo a soluzioni illegali per trovare una via di uscita e riportare il malato in casa. In un contesto come questo si comprende bene come essere in salute con le dovute cure mediche in caso di malattia sia un lusso che solo i ricchi possono permettersi. Con tutte le spese cui si va incontro ogni giorno arrivare a fine mese diventa problematico e ammalarsi è qualcosa che i meno abbienti non possono permettersi.
Gulnaz Bibi e suo marito vivono una situazione simile. Insieme al marito lei sta facendo ogni sforzo umanamente possibile per mantenere la famiglia e quindi i suoi figli provvedendo alla loro educazione anche scolastica. La diagnosi di cancro al seno è stato un duro colpo per Gulnaz e la sua famiglia in quanto non se l’aspettavano. Nonostante le sue precarie condizioni di salute ella continua a lavorare per mantenere la famiglia. La figlia Amber che aveva completato la scuola secondaria e aspirava a diventare infermiera ha dovuto rinunciare al suo sogno per sostenere la famiglia. E nel momento in cui Gulnaz ebbe difficoltà a mantenere gli studi al figlio Haroon (un brillante studente al decimo anno) si è rivolta al Jeremiah Education Centre (JEC) con le lacrime agli occhi per chiedere un sostegno economico. Il JEC ha compiuto quanto era possibile per andarle incontro alle loro esigenze.
Quando il JEC ci ha raccontato la storia di Gulnaz Bibi siamo rimasti colpiti dalla forza di volontà di questa donna nella sua battaglia contro il cancro. Gulnaz è dunque l’esempio della speranza e dunque una forza da non sottovalutare. Poiché questa donna chiede aiuto per potersi curare dal cancro mediante la chemioterapia, siamo convinti che ella meriti il nostro aiuto. Come lei è determinata a combattere il suo male, anche noi siamo determinati ad offrirle il nostro aiuto. Ogni donazione ricevuta a tal riguardo contribuirà a sostenere le spese mediche che Gulnaz Bibi dovrà affrontare.
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