Cari amici quanta amarezza nel rientrare in Italia. Siamo stati per giorni senza social-network, telefono, whatsApp; lontani dalle nostre comodità, dalle nostre “necessità” superflue e in questi giorni abbiamo visto le cose con uno sguardo diverso. Per metabolizzare tutto questo, al rientro in mattinata dopo un viaggio di 24ore, ho deciso di non riposare, ma di passeggiare per la mia città senza telefono o altre distrazioni. Ho deciso di camminare come quando ero in #Africa, sentire i commenti dei passanti, guardare il loro sguardi, il loro vivere, il loro socializzare. La prima parola che mi è saltata in mente è: assenza. Mancanza di vivere, tante persone prese dai loro pensieri, chiuse in se stesse nel loro universo. Non più quei sorrisi degli sconosciuti, quel benvenuto che risuonava in ogni angolo dei luoghi visitati, assenza. Ho camminato per due ore incontrando molte persone, ma in realtà ho camminato da solo in un universo vuoto.
Siamo partiti una ventina di giorni fa con la notizia di #SeaWatch3, dei milioni raccolti per la sua causa; scopriamo oggi di medaglie per chi solca i mari violando le leggi e, forse “inconsapevolmente”, alimenta la compravendita di esseri umani. In questo tempo il caro #VincentLambertè stato ucciso per il suo “migliore interesse” e lo scandalo di #Bibbianomette in luce l’ombra del vero Uomo Nero, che sottrae bambini per poi farne un business. Veniamo da un universo, la Nigeria, completamente diverso. Un universo affamato, povero, disperato e vedere il nostro benessere come sta distruggendo il nostro essere, lascia tanta amarezza. Un viaggio fatto di sguardi, sorrisi, di storie, tutte differenti ma ahimè segnate dagli stessi mali: #povertà, #corruzione, mancanza di educazione, assenza di #cure. Non quella povertà che ci propinano i media, ma quella povertà ricca di dignità e di speranza, di sopravvivenza. Dopo i tanti luoghi visitati, rientro da questo viaggio, ancor più con una chiara visione di quello che si deve fare. Lo dico veramente con tanta rabbia dentro: a farsi friggere le telenovelas che costruiscono ad hoc sulle #ONG dei mari! La verità, quella che porto dentro di me e che i miei occhi hanno visto, è ben diversa.
Ho visitato territori sperduti, questa volta più delle tante altre, ho visto la Nigeria dei villaggi, dei bassifondi. In ogni luogo ho sperimentato le stesse sensazioni, mancano strumenti, c’è tanta voglia d’imparare e tanta voglia di costruire una vita diversa, non in #Europa ma lì, nella loro casa! Se penso a quanti soldi sono andati a #SeaWatch e se penso che con solo la metà di quelli, interi orfanotrofi potrebbero costruire una speranza diversa per migliaia di bambini #orfanio #abbandonati. Bambini neanche censiti, cioè che il Governo nigeriano neanche sa della loro esistenza. Bambini che non hanno cure, che dormono per terra, con assenza di igiene, che hanno solo un minimo d’istruzione e due chicchi di riso da mangiare. Ho visto luoghi nelle periferie, dove la disperazione per la fame, porta cibarti del tuo stesso corpo. Ho visto le nuove generazioni, ragazzi di 17 – 20 anni, capaci in una sola settimana, con grande impegno, d’iniziare a parlare italiano. Ho visto quella volontà, quella sete di sapere, quella forza di voler cambiare le cose, ma cosa fa il mondo?! Il mondo è concentrato sugli slogan di grandi lobby economiche, si beve storielle e apre il portafogli per propagande politiche, vestite da #AzioniUmanitarie. In nostra assenza abbiamo ricevuto attacchi e minacce, proprio da chi veste i panni di difensore dei #DirittiUmani. Tutto per un semplice post che proponeva il nostro pensiero. Ci vorranno mesi per raccontare questo viaggio. Ci vorranno mesi forse anni, per attuare quanto ci siamo prefissati, ma lo faremo, passo dopo passo. Lo faremo senza appoggi di grandi magnati, ma speriamo di farlo con voi. È ora di #agire!!!
di: Emmanuele Di Leo, Presidente Steadfast
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